Contemporary Locus 17

Contemporary Locus 17 
Antonello Ghezzi, Daniel González
La città nella città

a cura di Paola Tognon

Cimitero Monumentale di Bergamo
28 ottobre – 30 novembre 2025

Piazzale del cimitero, Bergamo

OPENING
martedì 28 ottobre, h 18.30 
Piazzale del cimitero
 

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Contemporary Locus 17, Cimitero Monumentale di Bergamo. Ph M. Albergati

 

Il Cimitero Monumentale di Bergamo è uno spazio e un’architettura complessa, in cui coesistono funzioni ed emozioni.
La sua struttura rispecchia l’organizzazione urbanistica, sociale ed economica della città: ha un centro e delle periferie, ha cappelle che documentano epoche diverse, aree che testimoniano gli eventi del passato, piante che segnano le stagioni, pietre, marmi e cementi che custodiscono nomi, immagini e storie. Eppure il cimitero, oggi integrato nel tessuto urbano, si allontana dalla nostra percezione. 
Così, mentre nella città dei vivi percorriamo quotidianamente strade dedicate ai morti — secondo una legge che consente di intitolare vie solo a persone scomparse da almeno dieci anni — le soglie della città dei morti sembrano chiudersi quando il cimitero, da spazio collettivo, si configura come luogo di lutto individuale.

Contemporary Locus 17 osserva questo spazio sospeso tra presenza e assenza, per restituirgli il ruolo di città nella città e riflettere sulla sua storia e sul suo profondo legame con la comunità. 
In continuità con le pratiche dell’associazione, il progetto socchiude temporaneamente una porta e attiva nuovi dispositivi di lettura. Nella consapevolezza che l’arte non fornisce risposte ma genera domande: strumenti di relazione, memoria e partecipazione.
Lo fa con gli artisti Antonello Ghezzi e Daniel González, che realizzano due installazioni site-specific sulla facciata e sul piazzale d’ingresso. Visibili di giorno e di notte, disegnano una soglia simbolica tra terra e cielo. 
Lo fa con la partecipazione e il sostegno di una  Comunità Aperta — composta da persone, enti e istituzioni — che, attraverso un fitto calendario di attività, intreccia discipline, conoscenze ed esperienze.

 

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Contemporary Locus 17, Cimitero Monumentale di Bergamo. Ph M. Albergati


Le/gli artistǝ di Contemporary Locus 17


Shooting Stars
Il duo Nadia Antonello e Paolo Ghezzi presenta Shooting Stars, un’installazione luminosa che trasforma la facciata laterale del Cimitero in un ponte visivo tra terra e cielo.
Una linea di luce, visibile sia di giorno che di notte, evoca la scia delle stelle cadenti. In collaborazione con l’Istituto Nazionale di Astrofisica e con il radiotelescopio Croce del Nord, il sistema è collegato in tempo reale al cielo del bacino Mediterraneo: ogni volta che una meteora viene rilevata (in media una al minuto), la barra luminosa si accende, creando un legame diretto tra fenomeno astronomico ed esperienza umana.
Chi entra o esce dal Cimitero può così assistere al passaggio di una stella ed esprimere un desiderio. Shooting Stars è un omaggio a Bergamo e alla sua storia, ma anche ai desideri che abitano ogni vita: una metafora del ciclo dell’esistenza, un invito a “ragionare con l’immaginazione”, a ricordare e a desiderare.

 

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Golden Gate
Con Golden Gate, Daniel González propone un’installazione monumentale ed effimera, ispirata alle scenografie barocche, che trasforma la facciata del Cimitero in una soglia luminosa e riflettente, una porta tra il visibile e l’invisibile.
Superfici frastagliate color oro, realizzate cucendo e annodando il tessuto alla base delle coperte isotermiche in mylar, si estendono dai capitelli alle gradinate, occupando gli spazi tra le colonne dei dieci porticati laterali al famedio centrale.
Per scelta dell’artista, l’oro – colore dello spirito – è rivolto verso l’esterno, mentre l’argento – colore della vita – si mostra dall’interno. Il materiale usato per le coperte d’emergenza richiama simbolicamente cura e protezione, e rifrange la luce naturale e artificiale, generando riflessi cangianti in dialogo con la severa architettura del luogo.
Le superfici, mosse dal vento che scende dalle Prealpi Orobie, si presentano fluide e accoglienti verso i visitatori. Cucite e annodate per mesi dall’artista, si animano di bagliori e sussurri, aprendosi leggere sulla facciata del Cimitero per trasformarne la percezione.

 

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Antonello Ghezzi, duo di artisti fondato nel 2009 da Nadia Antonello (Cittadella, 1985) e Paolo Ghezzi (Bologna, 1980). La loro ricerca, incentrata sul desiderio e sulla speranza, prende forma in azioni e pratiche che si propongono con la stessa immediatezza delle favole: una porta che si apre solo se sorridi, bolle di sapone capaci di abbattere muri, cieli stellati del futuro, scale, nuvole e semafori blu che “invitano a ragionare con l’immaginazione”. Nel 2022 il duo vince il Piano per l’Arte Contemporanea del Ministero della Cultura; nel 2023, il CAMeC Centro Arte Moderna e Contemporanea della Spezia dedica loro la mostra Terra Cielo Iperuranio. Le opere e le installazioni di Antonello Ghezzi fanno parte di numerose collezioni pubbliche e private, in Italia e all’estero, e – insieme alle loro performance – sono presentate in istituzioni come il MudaC di Carrara, il Museo Plaza Cielo Tierra di Córdoba (Argentina), gli Istituti Italiani di Cultura di Santiago del Cile e di Madrid, l’Ambasciata Italiana ad Atene, la WhiteSpaceBlackBox di Neuchâtel, la Kunsthall di Bergen, Beit a Beirut, Wayfarers a Brooklyn (New York), il Parlamento Europeo di Bruxelles. Tra le mostre più recenti La casa della Via Lattea, al Visual Art Forum di Ramallah, Palestrina.

Daniel González (Buenos Aires, 1963, vive e lavora tra New York e Verona). La sua ricerca si incentra sul rito della celebrazione evidenziando come, nel celebrare un evento, si crei un fenomeno complesso che sfida l’ordine sociale e la funzionalità produttiva. La sua pratica si declina in architetture effimere realizzate con materiali leggeri che, ispirandosi alle scenografie barocche, trasformano temporaneamente gli spazi urbani in mondi pieni di energia e spazi di libertà dove le convenzioni esistenti collassano. Daniel Gonzalez crea nel 2007 Chili Moon Town Tour, città galleggiante a Città del Messico, e Homeless Rocket with Chandeliers, gru di 35 metri vestita di luci a Milano. Prosegue con Pop-Up Building a Rotterdam nel 2010 e Pop-Up Museo Disco Club presso Museo El Barrio a New York nel 2011. A Verona nel 2013 installa Romeo’s Balcony, speculare a quello di Giulietta, mentre con Paper Building nel 2016 ricopre l’ex fabbrica di cioccolato Cima Norma in Svizzera. Nel 2017 riceve la Pollock-Krasner Foundation Grant, nel 2018 realizza Mi Casa Tu Casa per Manifesta12 a Palermo e “#WhatsUpArgentina MiCasaTuCasa” al MAR Museo di Mar del Plata, e nel 2019 rappresenta Haiti alla XXII Triennale di Milano. Daniel González partecipa a mostre e progetti in importanti istituzioni e in numerose biennali e manifestazioni internazionali.

 

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Comunità Aperta
in Contemporary Locus 17

 

Comunità Aperta è costituita da un ampio gruppo di istituzioni ed enti che partecipano a Contemporary Locus 17 | La città nella città nel Cimitero Monumentale di Bergamo. Propone un fitto calendario di attività che coinvolge discipline e pratiche diverse dando forma a un progetto corale. 

Comunità Aperta si realizza con: Accademia Carrara | Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea; Museo delle storie di Bergamo; Civico Museo Archeologico di Bergamo | Biblioteca Civica Angelo Mai | Politecnico delle Arti | Orto Botanico di Bergamo Lorenzo Rota | Fondazione Adriano Bernareggi e Museo Diocesano Adriano Bernareggi | ACLI - Molte Fedi sotto lo stesso cielo | Museo d’Arte Sacra San Martino di Alzano Lombardo | Terza Università | Ordine degli architetti, pianificatori, urbanisti e paesaggisti della Provincia di Bergamo | Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bergamo | Fondazione degli architetti della Provincia di Bergamo | Fondazione Piero Cattaneo; Openarch | Lab 80 film | Immaginare Orlando | Associazione Oltrepassando, Brescia | Fotografica Festival | ISREC Bergamo | Centro Culturale Protestante | The Blank - ArtDate | EPPEN | HG80 | Forno al Fresco | Rete di quartiere - Borgo Palazzo alle Valli con Oltre i Limiti e La Terza Piuma – Giochi in Borgo | S. Antonio David’s Singers e inoltre: Giovanna Brambilla, Marcella Cattaneo, Asja Lazzari, Dario Franchi, Valentina Raimondo.

 

Scopri tutti gli eventi all'interno di Comunità Aperta

WEEK 1 | 27/10 - 2/11 
WEEK 2 | 3/11 - 9/11 
WEEK 3 | 10/11 - 16/11
WEEK 4 | 17/11 - 23/11
WEEK 5 | 24/11 - 30/11

 

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Contemporary Locus 17 | Antonello Ghezzi, Daniel González
La città nella città | Cimitero Monumentale di Bergamo | 28 ottobre - 30 novembre 2025

Progetto a cura di: Paola Tognon | supervisione e coordinamento: Laura Santini | assistenza al progetto e alla produzione, coordinamento comunicazione: |  assistenza al progetto, coordinamento di Comunità Aperta, segreteria: Ilaria Carrara |  responsabile accoglienza e ricerche: Sara Pesenti | servizi per l’infanzia e laboratori: Elena Benicchio | produzioni e allestimenti: Marco Locatelli, Nadia Bratelli, Manuela Bandini, Simone Moretti, Alessandro Gelmini, Diego Finazzi, Gianpaolo Gritti | lightdesign: Mario Morosini - Paolo Zappella | Rilievi 3D: Giuliano Imberti e Asja Lazzari | immagine coordinata: Naked Studio | fotografie: Mario Albergati | social media: Marco Boldrini, Ilaria Carrara, Laura Santini | ufficio stampa: Tommaso Spaini - Studio Spaini & Partners | Traduzioni: Elena Pachner Sarno, Fawad Khan | tirocinanti: Linda Pagella, Antonello Casablanca

Compongono Comunità Aperta di Contemporary Locus 17: Accademia Carrara; GAMeC; Museo delle storie di Bergamo; Civico Museo Archeologico di Bergamo; Biblioteca Civica Angelo Mai; Politecnico delle Arti; Orto Botanico di Bergamo Lorenzo Rota; Museo Diocesano Adriano Bernareggi; ACLI - Molte Fedi sotto lo stesso cielo; Museo d’Arte Sacra San Martino di Alzano Lombardo; Terza Università; Ordine degli architetti, pianificatori, urbanisti e paesaggisti della Provincia di Bergamo; Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bergamo; Fondazione degli architetti della Provincia di Bergamo;  Fondazione Piero Cattaneo; Openarch; Lab 80 film; Immaginare Orlando; Associazione Oltrepassando ApS, Brescia; Fotografica Festival; ISREC Bergamo; Centro Culturale Protestante; The Blank - ArtDate; EPPEN; HG80; Forno al Fresco; Rete di quartiere - Borgo Palazzo alle Valli con Oltre i Limiti e La Terza Piuma – Giochi in Borgo; S. Antonio David’s Singers, Bergamo Baroque Ensemble, e inoltre: Giovanna Brambilla, Marcella Cattaneo, Asja Lazzari, Dario Franchi, Valentina Raimondo.

Contemporary Locus 17 è realizzato 
con il sostegno del Comune di Bergamo | Main Partner: Bergamo Onoranze Funebri | Partner: BCC Milano; SCB; Rive Gauche; Confcooperative Bergamo; Corti Marmi; Cooperativa Città Alta - Il Circolino | Main partner Tecnici: Fratelli Gelmini Srl | Partner Tecnici: Locatelli Ingegneria;  LuxFabrica; Aeoss; ATB Azienda trasporti Bergamo; ArchiRitratti; Cooperativa Sociale Calimero | Media Partner: Eco di Bergamo; Naked Studio | con il contributo di: SACBO; Fondazione della Comunità Bergamasca per Comunità Aperta; FIEB Fondazione Istituti Educativi Bergamo; Fondazione ASM Gruppo a2a | con il patrocinio di: Camera di Commercio di Bergamo, Ens, Bergamo 

Grazie alle/agli artistə Antonello Ghezzi e Daniel González, alle molte persone, istituzioni, enti, società e aziende che hanno reso possibile Contemporary Locus 17.  Grazie a Sergio Gandi, Vicesindaco e Assessore alla Cultura, e a Giacomo Angeloni, Assessore ai Servizi Cimiteriali, per il sostegno che hanno offerto al progetto dal suo avvio. Grazie a Ferruccio Rota, Assessore ai Lavori pubblici, e al suo staff. Grazie a Francesco Valesini, assessore alla Rigenerazione urbana. Grazie a Arianna Bertone, a Valentina Nembrini e allo staff del Cimitero Monumentale di Bergamo.
Grazie al supporto della famiglia Marinoni, in memoria di Giancarlo e Piero

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Il Cimitero Monumentale di Bergamo
Scheda a cura di Valentina Raimondo


La storia dei cimiteri a Bergamo ha origine nel 1810 in seguito all’emanazione dell’editto napoleonico di Saint-Cloud il 12 giugno 1804. Per ottemperare alle nuove richieste la città si dota di quattro diversi cimiteri dislocati in differenti aree: il cimitero di Santa Lucia fuori da Porta Broseta, quello di San Giorgio in Malpensata, quello di San Maurizio non lontano da Borgo Santa Caterina e Borgo Palazzo e quello di Valtesse che serviva in parte Città Alta e in parte il comune di Valtesse. 
Nonostante la presenza di questi campisanti l’aumento demografico di Bergamo alla fine dell’Ottocento determina la necessità di aprire un nuovo dibattito sulla questione cimiteriale: gli spazi sono infatti ormai insufficienti per soddisfare le richieste cittadine. 
Dopo diversi anni di studio della questione si sceglie di realizzare un unico grande cimitero e, per la qualità del terreno e la sua collocazione, si propone che venga edificato proprio nell’area del camposanto di San Maurizio che sarà inglobato nella nuova struttura e destinato inizialmente alle sepolture dei bambini. Il 17 novembre 1896 è indetto un concorso di doppio grado per un progetto di Cimitero unico. La Commissione giudicatrice, composta da Elia Fornoni, Gaetano Moretti, Camillo Boito, Giacomo Frizzoni e Luigi Albani, si trova nell’arduo compito di dover scegliere tra 47 elaborati presentati. Nella prima fase ne vengono selezionati sei tra i quali al primo posto è selezionato il progetto dell’architetto milanese Ernesto Pirovano che risulterà anche il vincitore del concorso di secondo grado. 
I lavori iniziano nel 1900 e il Cimitero è inaugurato il 25 maggio 1904 nonostante la struttura non sia ancora completa. A causa di una serie di ritardi, infatti, i lavori procedono a rilento soprattutto per l’edificazione della facciata principale, inoltre nel 1905 devono interrompersi a causa dei mancati finanziamenti: riprenderanno solo nel 1910 per concludersi definitivamente nel 1913.
Nel 1916 il Comune inizia a valutare la possibilità di erigere presso il Cimitero un Mausoleo che ricordi i caduti in guerra. Nel 1918 è contattato Ernesto Pirovano affinché realizzi un disegno per il nuovo edificio, ma il progetto da lui realizzato sarà più volte modificato nel tentativo di contenere i costi. L’edificio sarà realizzato infine nel 1937.
Al 1962 risale invece la costruzione della chiesa, il Tempio di Ognissanti, su progetto dell’architetto Piero Milanesi e con mosaici di Trento Longaretti e sculture di Piero Brolis. In precedenza la Chiesa era stata accolta all’interno del famedio, collocato nell’edificio centrale della facciata del Cimitero. L’ambiente era originariamente decorato dagli affreschi di Ponziano Loverini. All’esterno il famedio è ancora oggi impreziosito da un imponente decorazione scultorea, opera di Ernesto Bazzaro, che rappresenta il concetto della vita cristiana che trova la redenzione dopo la morte nella vita eterna. Il famedio è il luogo di sepoltura e ricordo delle personalità che hanno reso omaggio, attraverso la loro opera, alla città di Bergamo tra i quali il direttore d’orchestra e compositore Gianandrea Gavazzeni, i compositori Antonio Cagnoni e Alessandro Nini, il letterato Ciro Caversazzi.

 

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Da un punto di vista architettonico il Cimitero è progettato da Pirovano con pianta a croce greca suddivisa tra assi viari tra loro perpendicolari e paralleli. La facciata principale, rivestita in Ceppo di Brembate, è invece composta da un corpo centrale più alto con forma a tronco piramidale da cui partono due ali più basse in cui l’architetto colloca gli ingressi. Ernesto Pirovano è stato tra i principali esponenti in Lombardia dello stile eclettico. È autore di numerosi edifici residenziali a Milano, del progetto del Cimitero di Mantova e a Bergamo, tra le altre opere è anche progettista della facciata del Palazzo Nuovo (oggi Biblioteca Civica Angelo Mai). Tra le architetture per cui è maggiormente riconosciuto sono da ricordare anche gli interventi nel villaggio di Crespi d’Adda come il castello della famiglia Crespi del 1897.
Il Cimitero di Bergamo accoglie il riposo di numerose personalità che hanno fatto la storia di Bergamo e dell’Italia ed è particolarmente importante anche per le opere d’arte e d’architettura che custodisce. Tra le cappelle con opere più antiche c’è quella della famiglia dei Conti Piazzoni, un tempo collocata presso il Cimitero di San Giorgio, che ospita una scultura di Vincenzo Vela. 
Tra le personalità che qui trovano riposo sono da ricordare Enrico Rastelli, padre della giocoleria moderna, Giulio Natta, premio Nobel per la chimica, Pio Manzù, la famiglia degli architetti Muzio, Mario Sironi, la famiglia Trussardi, la famiglia Galizzi e molti altri.
Le sculture e le opere d’arte che il Cimitero conserva sono opera di importanti artisti tra i quali Giacomo Manzù, Gianni Remuzzi, Piero Brolis, Angelo Siccardi, Trento Longaretti, Piero Cattaneo, Stefano Locatelli, Nino Galizzi, Elia Ajolfi, Attilio Nani.
Diverse cappelle e sepolture sono opera di architetti importanti come ad esempio Luigi e Sandro Angelini, Pino Pizzigoni, Giovanni Muzio.