CONTEMPORARY LOCUS 1

Contemporary Locus 1

Huma Bhabha, Francesco Carone
Luogo Pio della Pietà, Istituto Bartolomeo Colleoni
27 maggio – 22 luglio 2012
Via Bartolomeo Colleoni 11, Bergamo

Contemporary Locus 1, curato da Paola Tognon, è la prima tappa espositiva di un progetto che costruisce connessioni tra arte contemporanea e tessuto urbano aprendo luoghi segreti, dimenticati o dismessi nel territorio di Bergamo. La prima edizione vede la riapertura del Luogo Pio Colleoni situato nella medievale Bergamo Alta.
Le due sale più antiche, situate al piano terra e caratterizzate da un apparato decorativo con opere d’arte di notevole rilevanza, ospitano i lavori di Huma Bhabha (1962) e Francesco Carone (1975). Nella Sala Storica le sculture primitive e brutaliste di Huma Bhabha si contrappongono alla scultura rinascimentale lombarda delle candide figure scolpite da Giovanni Antonio Amadeo e allineate alle pareti della stanza. Sia nell’opera Lecturer (2010), realizzata in bronzo, sia in Glorious Phantom (2008), creata attraverso l’assemblaggio di materiali di recupero, appare evidente la tendenza di Bhabha a lavorare sulla figura umana e sulla sua icona mascherata.
Alla rigorosa narrazione degli affreschi quattrocenteschi dedicati alle virtù cardinali e teologali nella Sala del Consiglio, si contrappone invece la ricerca poetica e mimetica di Francesco Carone che costruisce uno spazio mentale atto ad accogliere e sollecitare le testimonianze del passato.

Luogo Pio Colleoni
Huma Bhabha 
immagini di allestimento di Contemporary Locus 1
Sala Storica
Foto © Maria Zanchi

L’artista senese ha realizzato Scoglio (2012), un’opera site specific che si mimetizza con la condizione originaria del luogo creando minimi spostamenti di attenzione e percezione. Il lungo piano di marmo bianco di Carrara, perfettamente sovrapposto al tavolo del Consiglio, arredo cinquecentesco già presente nella sala, era scoglio di natura scultorea dove le conchiglie applicate diventavano poetica testimonianza dei viaggi del Colleoni tra Bergamo e Venezia e ricordavano, nella struttura formale, la corazza con la quale il Colleoni si faceva rappresentare. Infine, le “patelle”, quali animali marini capaci di resistere alle più forti intemperie, erano rimando alla fama del Colleoni come Capitano Generale dell’Esercito della Repubblica di Venezia.
Nella Sala Storica, l’artista ha realizzato una seconda opera, Seme (2012), un nocciolo intagliato in legno di pesco, memoria di un vero e proprio nocciolo ritrovato dall’artista nel giardino pensile del Luogo Pio Colleoni, durante uno dei sopralluoghi per la realizzazione della mostra.
La compresenza di Bhabha e Carone in Contemporary Locus 1 è testimonianza contemporanea di culture e pratiche artistiche differenti, unite da un singolare dialogo con il passato e calate in spazi segreti che si aprivano alla inaspettata solarità di un antico orto urbano.
Il percorso espositivo e di scoperta dello spazio è accompagnato dalla app gratuita per iPhone e iPad di Contemporary Locus 1 progettata da Elisa Bernardoni, con approfondimenti, in italiano e in inglese, e immagini dedicate alle opere, agli artisti e alla storia del luogo.

Luogo Pio Colleoni
Francesco Carone
immagine di allestimento dell’opera Scoglio, 2012 
Foto © Maria Zanchi

Luogo Pio Colleoni
Huma Bhabha - Glorious Phantom, 2008
Creta, rete metallica, polistirolo, legno, ghisa, pittura acrilica (fronte)
Collezione Privata, courtesy Paolo Curti/Annamaria Gambuzzi & CO, Milano 
Courtesy © Simone Montanari

Huma Bhabha
Nasce nel 1962 a Karachi, in Pakistan. Vive e lavora a Poughkeepsie, New York (USA).
Huma Bhabha lavora soprattutto con la scultura. Le sue opere sono realizzate attraverso l’assemblaggio di materiali di recupero come argilla, legno, ferro, polistirolo e ghisa. Molti i riferimenti alla scultura arcaica, greca ed egiziana ma anche ad artisti come Giacometti, con il quale Bhabha condivide il punto di vista estremamente intimista e introspettivo. I suoi lavori si sono evoluti nel corso degli anni, da opere a pavimento vagamente astratte, a maschere, teste e figure a piena altezza e assemblate, che spesso poggiano su basamenti elaborati ma sempre legati al contesto. Bhabha opera all’interno di un idioma essenzialmente figurativo e utilizza tipologie convenzionali, il busto e la figura umana che cammina, siede, o è reclinata, come base metaforica per un’arte che, come nella fantascienza, racconta e contemporaneamente lascia trasparire i segni del disagio e dell’ignoto. I disegni, protagonisti solo agli inizi della sua carriera, tornano nei suoi ultimi lavori ad accompagnare i suoi progetti, dialogando con i lavori scultorei di cui sono sintesi e indagine.
Le sue opere fanno parte delle collezioni di prestigiose istituzioni ed enti internazionali, tra cui: Whitney Museum of American Art di New York, The Saatchi Gallery di Londra; The Museum of Modern Art di New York, The New York Public Library. Nel 2008 vince il premio dell’Aldrich Contemporary Art Museum come miglior artista emergente.

Francesco Carone
Nasce a Siena nel 1975, dove vive e lavora.
Francesco Carone realizza installazioni, sculture, ceramiche e grandi vetri, attraverso l’utilizzo di oggetti eterogenei di carattere insolito, rari o comuni, che l’artista raccoglie e trasforma, sovrapponendoli l’un l’altro o scomponendoli in più parti.
A partire da una ricerca bidimensionale, già rivolta alla tridimensionalità, le sue opere in anni recenti si sono spostate soprattutto sul piano della scultura e delle installazioni site-specific, diventando dispositivi capaci di innescare meraviglia e curiosità nello spettatore.
Francesco Carone attinge ispirazione per le sue creazioni sia da tematiche del pensiero filosofico ma soprattutto dal mondo letterario, intrecciandole con quelle dell’arte, della scienza, della sacralità e della natura umana. L’obiettivo di ognuno dei suoi lavori è quello di suscitare nello spettatore delle reazioni fisiche e mentali che lo portino ad andare oltre l’oggetto che vede, per entrare nell’ottica dell’artista e comprenderne la sua percezione.
La struttura di ogni oggetto viene plasmata secondo un procedimento che ne modifica l’identità originaria: un nocciolo di pesca diviene l’incipit per la creazione di una sfera fatta solamente di noccioli di diversi frutti, un bastone da passeggio con quattro manici suggerisce le direzioni che l’uomo potrà percorrere nel suo cammino, oppure le ottantasei differenti edizioni di Moby Dick, disposte ordinatamente su uno scalino, divengono una linea di confine da oltrepassare. Una vera e propria soglia oltre la quale scoprire il regno dell’artista in cui le regole del gioco sono state sovvertite e ogni oggetto rivela nuove relazioni tra forma, funzione e significato.

Luogo Pio Colleoni
Il Luogo Pio Colleoni fu fondato nel 1466 dal condottiero Bartolomeo Colleoni, Capitano Generale dell’Esercito della Repubblica di Venezia, per fornire una dote alle fanciulle povere e per il completamento e la manutenzione della vicina Cappella Colleoni, in cui celebrare la sua ufficiatura perpetua.
L’antica e originale relazione tra architettura, pittura e scultura, la storia della sua fondazione e il ruolo che oggi svolge, come archivio dell’ “Istituto Bartolomeo Colleoni” e luogo di conservazione del suo patrimonio artistico, ne fanno uno degli spazi segreti più intensi di Bergamo.

Luogo Pio Colleoni
Francesco Carone - Scoglio, 2012 
Carrara marble and shells, site specific work 
Photo © Maria Zanchi 

Luogo Pio Colleoni, Istituto Bartolomeo Colleoni, Bergamo
Sala Storica
Photo © Maria Zanchi

Luogo Pio Colleoni, Istituto Bartolomeo Colleoni, Bergamo
Sala del Consiglio  - Affreschi virtù cardinali e teologali
Photo © Maria Zanchi