Contemporary Locus 15 – Sophie Ko | and…
A cura di Paola Tognon
Parco Caprotti e Padiglione del Tè, Bergamo
16 settembre - 5 novembre 2023

Opening sabato 16 settembre 2023 h 17.00
Accoglienza, azioni, laboratori e attività: tutti i week end e festivi nel Parco Caprotti*

Accessi e Orari:
Bergamo, via Verdi 21, tutti i giorni h. 08 - 20 sino al 28/09/23; h 08 - 18 sino al 5/11/23.
Bergamo, via Torquato Tasso 109, h. 08 - 18. Sabato h. 08-17. Domenica h. 10-17
Parcheggio a pagamento Via Verdi limitrofo all’accesso

Contemporary Locus 15 e tutte le sue attività sono ad accesso libero e gratuite*
Le azioni e attività realizzate tutti i week end e festivi nel Parco Caprotti sono comunicate con le newsletter dell’associazione Contemporary Locus (iscriviti QUI)

Accessibilità:
Parco accessibile a persone con ridotta mobilità. Sedute, fontanella e bagno pubblico accessibile. Opere visibili dal parco e fruibili da persone sorde e ipovedenti. Audio introduzione. Mediazione e percorsi tattili tutti i weekend negli orari 10-13 e 14-17

*in caso di pioggia battente le attività si svolgeranno in locali chiusi attigui al parco e indicati nelle newsletter. In caso di umidità o tempo incerto le attività si svolgeranno comunque nel Parco Caprotti per un progetto a cielo aperto che vuole vivere  uno spazio verde in diverse condizioni climatiche.

Il progetto
Il Parco Caprotti è un’enclave verde, ancora poco conosciuta, di particolare rilievo storico e botanico situata in un’area  di Bergamo bassa ad alto insediamento abitativo.
Contemporary Locus 15 abita il parco come spazio di sperimentazione artistica e come piattaforma partecipativa intergenerazionale in un’ottica di rigenerazione urbana e di sostenibilità ambientale. Il progetto -  laboratorio di convivenza a cielo aperto - riflette sul rapporto tra tra habitat naturale ed essere umano prendendo spunto dalla storia dei giardini romantici e dalle diverse sensibilità che nel tempo hanno costruito, trasformato e abitato spazi naturali. 

Contemporary Locus 15 ha invitato l’artista Sophie Ko ad intervenire all’interno del Parco Caprotti e del suo Padiglione del Tè - piccolo edificio vetrato realizzato nel 1890, oggi in parziale dismissione - per un progetto legato all’idea di giardino e alla pittura come possibile interpretazione della memoria del paesaggio. La proposta ha spinto la ricerca dell’artista verso una dimensione tridimensionale e installativa che definisce lo spazio del Padiglione del Tè come luogo dell’azione che rivela attualità, memoria, tempo e immaginazione.

Sophie Ko ha concepito per Contemporary Locus 15 l’installazione Ai Vinti (2023) che lascia il Padiglione del Tè nella sua attuale condizione di dismissione (di senso, di storia e di funzione) trasformandolo però in un luogo della memoria o della promessa governato dal sentimento del tempo e del transito. 
Nel suo interno, accanto a mobili, oggetti di uso quotidiano, elementi di carbone e tracce pittoriche, sono appoggiate diverse sculture in bronzo, realizzate per l’occasione, che ribadiscono un tema caro all’artista, quello del viaggio. Si tratta di piccole barche pronte per partire o per approdare in acque e terre sconosciute realizzate grazie al calco di elementi naturali. In parallelo, con l’uso dell’oro e dell’oro in foglia, l’artista segna con interventi mimetici i luoghi più intimi del parco e il suo piccolo lago dove un’esile barca naviga sopra il livello dell’acqua.

L’installazione nel Padiglione del Tè e gli interventi nel Parco saranno sempre visibili al pubblico. Si potrà entrare all’interno del Padiglione nei weekend grazie a un servizio di accoglienza a cura di Contemporary Locus.

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Contemporary Locus 15
si articola inoltre in un calendario di azioni e attività realizzate nei weekend e giorni festivi e che prevede la chiamata di personalità dell’arte, della musica, della danza e del teatro, così come botanicə, agronomə e naturalistə. 

Il Parco Caprotti ospiterà gli interventi performativi di Michela Depetris, con la performance collettiva Wow Wide Web (7 ottobre); Marcella Vanzo, con una lettura performativa delle sue poesie di recente pubblicazione (28 ottobre); Luisa Turuani, con una performance 1 secondo 1 grammo sul peso del tempo e sui tentativi umani di manipolarlo (5 novembre - finissage).
L'indagine sugli aspetti botanici e naturalistici, è condotta con l’Assessorato al verde pubblico e l’Orto Botanico di Bergamo con laboratori appositamente progettati (1, 22 e 29 ottobre).
Le iniziative legate alla musica e al suono, al disegno e alla mappatura dello spazio naturale e urbano sono affidate al Politecnico delle Arti (29 ottobre e 4 novembre, con il coinvolgimento dell’Accademia G. Carrara di Belle Arti e del Conservatorio Gaetano Donizetti). Una camminata-esperienza, condotta da Lucia Cecio con La Carrara di Bergamo, condurrà alla scoperta del borgo circostante il parco  (30 settembre e 15 ottobre). Le attività legate alla danza contemporanea, studiate con FDE – Festival Danza Estate vedono con Rosita Mariani un’immersione nell'ambiente, naturale, urbano e artistico, attraverso l'ascolto e l’azione (23 settembre) e con Camilla Monga il progetto Swans never die, campo di sperimentazione di stili, tecniche, identità e culture a partire da La morte del cigno (8 ottobre).  Con l’attrice Candelaria Romero è realizzato un reading notturno nel parco dedicato alla scrittura romantica (31 ottobre). "Un Picnic nel parco" propone un pasto condiviso nella natura, in collaborazione con il panificio Rota Biasetti, con le performances musicali de Le Muzikere e del chitarrista Andrea Nosari (24 settembre). Grazie alla collaborazione con Immaginare Orlando Contemporary Locus 15 promuove una comunicazione inclusiva e ospita una sessione di Dance Well, pratica che promuove la danza in spazi museali e contesti artistici, indirizzandosi principalmente, ma non esclusivamente, a persone affette da Parkinson (21 ottobre). Il dialogo con il Museo delle Storie di Bergamo ha permesso di approfondire la ricerca storica sul parco Caprotti per testi e immagini; il dialogo con Line Culture, Associate Architecture, CARME e Belle Arti, Level Five e Snaporazverein, confluisce invece in un talk aperto al pubblico (22 ottobre).

Contemporary Locus 15 accoglie anche un progetto sperimentale dedicato all’inclusione (grazie alla collaborazione con il duo artistico composto dal danzatore e coreografo cieco Giuseppe Comuniello e dalla drammaturga vedente Camilla Guarino e con l’Unione dei Ciechi e degli Ipovedenti -  Sezione Provinciale di Bergamo) con l’intento di creare interpretazioni poetiche fruibili attraverso la lettura e la narrazione audio con un QR.

Per immaginare nuove funzioni del Padiglione del Tè e usi allargati del parco con un percorso di rigenerazione partecipato, è proposto al pubblico un questionario i cui esiti saranno analizzati e restituiti da Contemporary Locus in collaborazione con UniBg.

Ph. Mario Albergati

Sophie Ko, Ai Vinti, 2023
Installazione ambientale 
Materiali vari, oro in foglia e vernice, carbone, sculture in bronzo 
Courtesy l’artista e Contemporary Locus

Sophie Ko, Una Barca, 2023
Fusioni uniche in bronzo
Courtesy l’artista, Renata Fabbri, Contemporary Locus

Su alcuni mobili vecchi, forse raccolti per essere traslocati, forse appena arrivati a una nuova destinazione, sono appoggiate alcune sculture in bronzo. Sono semplici imbarcazioni, nate per da un bisogno infantile, dando seguito all’immaginazione che dice: «Facciamo che è una barca?». Piantare una foglia su una corteccia, trasformare con una vela immaginaria un pezzo di legno in una barca è un gesto semplice da bambino e allo stesso tempo contiene l’insopprimibile impulso umano a dare forma alla materia e a riconoscersi nella forma che a essa è stata impressa attraverso i sensi e la ragione. Come un bambino che pianta una foglia su una corteccia, in queste barche l’arte torna alla propria dimensione originaria di gioco, di attività spirituale che imprime un senso alla materia.
Proprio fin da bambini sentiamo la barca come il simbolo di un viaggio verso luoghi ignoti che vorremmo conoscere, come via di emancipazione da ciò che ci costringe. È in atto una lotta tra questi vecchi mobili e le barche: i mobili sembrano voler ridurre le barche a suppellettili, d’altra parte anche una semplice barca fatta per gioco irradia una forza che alimenta l’immaginazione di luoghi sconosciuti, di una nuova vita, quella nuova esistenza redenta che sognano i «marinai dimenticati in un’isola», i «prigionieri», i «vinti» e tutte le altre figure dimenticate evocate nei versi de Il cigno di Baudelaire.

Sophie Ko, agosto 2023

Sophie Ko (Tbilisi, Georgia 1981, vive e lavora a Milano) pone al centro dei suoi lavori la questione del tempo istituendo una forte relazione simbolica tra i materiali utilizzati – per lo più pigmenti puri e ceneri di immagini bruciate – e le immagini create. Il mutamento e l’instabilità dei materiali in relazione allo scorrere del tempo sono le costanti della sua ricerca che si incunea tra tradizione e rivoluzione con l’apparente leggerezza di ali di farfalla. 
Formatasi all’Accademia di Tbilisi e all’Accademia di Brera a Milano, tra le sue ultime mostre personali si ricordano: E quando miro nel cielo arder le stelle, Building, Milano, 2022; Alzarono gli occhi e avvertirono il cielo, Galerie East, Strasburgo, 2022; Il resto della terra, Galleria de’ Foscherari, Bologna, 2021;  La forma dell’oro 9/12 Metaxú, Buildingbox, Milano, 2021; Atti di resistenza in Materie Spazi Visioni, Building Gallery, Milano, 2020; Geografie temporali, Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, Venezia, 2019.
Tra le mostre in preparazione: Prima che la notte cada, Renata Fabbri, Milano, settembre 2023, MART Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, 2023; Galleria Studio la Città, Verona, 2023; Villa Pacchiani, Centro Espositivo, Santa Croce sull'Arno, 2023; Museo d’Arte contemporanea di Villa Croce, Genova 2023 - 2024; Ya Layl Ya Ein, apertura del Museo d’Arte Contemporanea di Riyad, febbraio 2024; personale presso l’Istituto Italiano di Cultura di Londra, 2024

Dal 2014 ad oggi sono state realizzate sei monografie sul lavoro di Sophie Ko

Sophie Ko, Una barca, 2023 (dettaglio) Courtesy Sophie Ko, Renata Fabbri. Ph: Alberto Fanelli

Note sul Parco Caprotti e il Padiglione del Tè
Nel cuore di Bergamo, circondato dagli antichi palazzi di via Tasso e via Verdi, si apre una inaspettata oasi di biodiversità, di storia del paesaggio e dei giardini: il Parco Caprotti.
Insieme ai limitrofi parchi Marenzi e Suardi, è uno dei principali parchi storici della città, acquisito dal Comune e aperto alla cittadinanza negli anni Settanta del Novecento.
Da ortaglia di un maniscalco nel Quattrocento a parco di una dimora nobiliare di Borgo Pignolo, quest’angolo verde conserva a tutt’oggi l’aspetto del giardino romantico voluto a fine Ottocento da Carlo Caprotti, un facoltoso industriale tessile che lo acquisì come pertinenza della propria residenza in via Tasso quando insediò la sua attività manifatturiera in Val Seriana.
Progettato come luogo per il diletto privato, il parco si ispira alla moda inglese e riflette gli usi dell’alta borghesia europea dell’epoca. Il rigoglio spontaneo della natura e le testimonianze di un’antropizzazione informale sono solo apparenti. Ogni dettaglio è parte di una studiata scenografia, volta a suggestionare con il suo paesaggio in miniatura tessuto di radure e boschetti, di anfratti ombrosi e intimi e di scorci luminosi. Al vocabolario architettonico e naturalistico di età romantica rispondono i vialetti sinuosi, le concrezioni di finte rocce e un laghetto con una grotta artificiale volutamente celata allo sguardo. Anche la vegetazione rispecchia le curiosità botaniche, spesso esotiche, di fine Ottocento: il cedro dell’Atlante, una sequoia sempervirens, il ginko biloba, la palma cinese ancora oggi convivono con piante locali, come faggi e sambuchi.
Chi entra da via Verdi noterà una piccola palazzina a vetrate architravate e ad arco: è il Padiglione del Tè, dedicato agli ospiti e al riposo. In stile neorinascimentale, come l’epoca e la committenza chiedevano, il padiglione è sormontato da una terrazza da cui contemplare l’intorno. Nelle decorazioni prevale il tema iconografico dell’idillio e del corteggiamento in chiave mitologica: si scorgono amorini lungo il fregio, Venere e Cupido nei rilievi delle lunette, due statue raffiguranti una figura femminile (forse Flora) e il satiro Pan entro nicchie racchiuse da colonne scanalate e con capitelli d’invenzione. La foggia è simile a quella delle altre sculture, sempre in calcestruzzo ma più usurate dal tempo, che abitano il parco: figure femminili cinte da fiori e, nei pressi del lago, un Tritone.
Accedendo al parco da via Tasso si attraversa invece il palazzo padronale, con un androne e due cortili porticati affrescati dal bergamasco Giuseppe Rota (1831-1907) come parte dell’intervento complessivo voluto da Caprotti. I soggetti delineano un gusto eclettico: tra visioni astrologiche e allegorie delle arti rinascimentali si insinua l’immaginario ottocentesco con il suo estro esotico e vernacolare, la celebrazione di italiani illustri (Dante, Tasso, Machiavelli) e dei simboli del progresso come la locomotiva o il telegrafo. Ricorre l’immagine della capra, che riecheggia il cognome del committente e ne vuole suggellare il nuovo prestigio.

 ©Fausto Asperti - Museo delle storie di Bergamo, Archivio fotografico Sestini

Scheda del progetto

Contemporary Locus 15 – Sophie Ko | and… 
A cura di Paola Tognon
Parco Caprotti e Padiglione del Tè, Bergamo
16 settembre – 5 novembre 2023 

Ideazione e organizzazione Contemporary Locus | Progetto di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 con il supporto di Comune di Bergamo – Assessorato alla Cultura, Assessorato al Verde pubblico, Assessorato al Patrimonio e con il sostegno della Fondazione della Comunità Bergamasca | in collaborazione con l’Orto Botanico di Bergamo “Lorenzo Rota”, Il Museo delle Storie di Bergamo, La Carrara, Il Politecnico delle Arti, HG80, TTB, FDE - Festival Danza Estate, Associazione Immaginare Orlando, Progetto Dance Well | in collaborazione con UniBg | in dialogo con le associazioni Line Culture, CARME e Belle Arti di Brescia | In relazione con la piattaforma Level Five, Belgio e l’associazione Snaporazverein, Svizzera.

Team
Direzione e cura: Paola Tognon | Coordinamento e produzione: Laura Santini | Assistenza e segreteria: Lucia Pievani | Supervisione allestimento: Nadia Bratelli - Teka Studio | Allestimento: Simone Moretti, Paolo Castelli - HG80 | Immagine coordinata: Naked Studio, Milano | Fotografie: Mario Albergati | Video: Alberto Valtellina | Ricerche e redazioni: Silvia Gadda, Cristiana Passerini Tosi | Traduzioni: Elena Sarno, Fawad Khan | Responsabile servizi per l’infanzia: Elena Benicchio | Laboratori: Elena Benicchio, Tania Consonni, Marta Marchini, Lucia Pievani | Responsabile accoglienza: Sara Pesenti e Lucia Pievani | Accoglienza e mediazione: Sara Pesenti, Lucia Pievani, Emma Canali, Chiara Ravasio, Beatrice Monzani, Anna Levato, Martina Brancatelli, Laura Santini | Assistenza di gestione: Antonello Casablanca | Ufficio stampa arte: Maddalena Bonicelli | Ufficio stampa territoriale: Fabio Spaterna | Gestione social media: Laura Santini, Lucia Pievani, Silvia Gadda.     
Grazie a Sophie, Maurizio e Olmo; a Renata Fabbri, alla Fonderia d’Arte De Andreis, al Bello dell’Usato e a tuttə coloro che hanno reso possibile questo progetto.

Il progetto è stato finanziato dal Comune di Bergamo tramite il Bando contributi a sostegno di progetti per Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 e con il contributo della Fondazione della Comunità Bergamasca. La manifestazione Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 vede Intesa Sanpaolo e A2A nel ruolo di Main Partner, Brembo nel ruolo di Partner di Sistema, Ferrovie dello Stato Italiane e SACBO quali Partner di Area. Il Ministero della Cultura e Regione Lombardia sono partner istituzionali insieme a Fondazione Cariplo, Fondazione della Comunità Bresciana e Fondazione della Comunità Bergamasca.