REFLECTING MEMORY. KADER ATTIA

REFLECTING MEMORY. KADER ATTIA

Domenica 28 maggio, ore 21
Reflecting Memory. Kader Attia
(Video HD, 48’)
Edizione con sottotitoli italiani a cura di Contemporary Locus
Auditorium Piazza della Libertà (Angolo via Norberto Duzioni, 2) – Bergamo

segue
ore 22: visita guidata notturna di Contemporary Locus 12. Kader Attia, Alvin Curran / ex Albergo Diurno, a cura di Paola Tognon
Piazza Vittorio Veneto, 13 - Bergamo
ore 22 – 23: Diurno Drink @Taste
Domus, Piazza Dante, Bergamo. Free drink
Il cocktail dedicato a Contemporary Locus 12 ideato dai ragazzi di iSchool in collaborazione con Antonio Foini de Le Iris.

“Reflecting Memory” è l’ultimo video di Kader Attia (1970, Francia), opera con il quale l’artista ha vinto il Prix Marcel Duchamp. Basato sulla sindrome dell’arto fantasma, affronta il tema della memoria e della sua capacità di “riparare” le fratture della storia.
Domenica 28 maggio, alle ore 21, presso l’Auditorium di Piazza della Libertà a Bergamo, Contemporary Locus presenta una speciale proiezione - in una edizione per la prima volta sottotitolata in italiano – introdotta da Paola Tognon e realizzata in collaborazione con LAB 80, all’interno di Contemporary Locus 12.
Il progetto, a cura di Paola Tognon, in corso fino al 23 luglio, ha invitato Kader Attia insieme al compositore, musicista e artista Alvin Curran a intervenire nell’ex Albergo Diurno, luogo sottostante Piazza Dante, nel centro di Bergamo.
La proiezione è seguita da una visita notturna, guidata da Francesca Ceccherini, ai progetti di Kader Attia e Alvin Curran e alla struttura dell’ex Albergo Diurno (1949 – 1978), spazio presente nella memoria di intere generazioni ma nascosto da oltre 40 anni.
Accompagna la serata anche il cocktail dedicato a Contemporary Locus 12 ideato dai ragazzi di iSchool in collaborazione con Antonio Foini de Le Iris, presso il ristorante didattico di Domus Bergamo.
Gli appuntamenti si svolgono nell’ambito di The Blank ArtDate - Sacro/Sagra (26 - 28 maggio 2017). La settima edizione di The Blank ArtDate, le tre giornate dedicate all’arte contemporanea organizzate a Bergamo, è strutturata sull’esempio della festa popolare e riflette sul tema del Sacro.

Reflecting Memory è un video documentario sulla sindrome dell’arto fantasma, nel quale si susseguono interviste a specialisti quali chirurghi, neurologi, psicoanalisti e a persone mutilate. Questa patologia, che colpisce chi ha perduto una parte del corpo, consiste nella sensazione di persistenza di un arto dopo la sua amputazione, cioè nella reale percezione di un dolore proveniente da una parte di sé non più presente, di fatto inesistente.
In questo lavoro è presente un concetto fondamentale nella poetica dell’artista: repair (riparazione), non solo fisica ma anche morale. Nel lavoro di Attia repair non implica un ideale di perfezione o ri-creazione di una condizione originaria, ma, al contrario, significa coinvolgere la memoria, la sua forza politica ed evocativa.
Il video si collega così agli altri interventi di Attia per Contemporry Locus 12: una grande scultura che rimanda a La Colonie (spazio di confronto teorico e artistico aperto a Parigi dall’artista) e l’installazione slide show The Repair, pensati in relazione alla totale dismissione dell’ex Albergo Diurno e alla sua pianta a panottico.

Si confronta con lo spazio anche il progetto di Alvin Curran (1938, Providence), compositore, musicista e artista statunitense, pioniere della musica elettronica, che ha condiviso la sua sperimentazione con alcune delle personalità d'avanguardia degli anni '60 come John Cage e Nam June Paik per proseguire lungo tutta la sua carriera con azioni, performance e concerti in ogni parte del mondo.
La struttura circolare dell’ex Albergo Diurno e la sua iperbolica capacità di intrecciare le onde sonore sono il soggetto di una performance, Concerto per vasca da bagno e orchestra, a più musicisti e strumenti – tra cui anche un biliardo – con la collaborazione dell’Istituto Superiore di Studi Musicali Gaetano Donizetti. La performance, svolta durante l’opening di Contemporary Locus 12, diviene una partitura a più voci che abita l’ex Albergo Diurno per tutta la durata della mostra. Attraverso i suoni registrati, elaborati e ambientati, restituiti nella sequenza serrata delle stanze dell’ex Albergo Diurno, la composizione di Alvin Curran si trasforma in un’architettura sonora che restituisce voce e immaginazione al luogo.